Sei autodromi che sono speciali per noi

Piste in cui mettere in mostra la velocità e la determinazione

Oggettivamente, le piste delle gare non sono altro che circuiti chiusi in asfalto, fatti per consentire ai piloti di fare il giro più veloce possibile. In senso orario o antiorario, si torna sempre alla partenza/arrivo.

È quando si aggiunge il contesto della velocità, dell’emozione e del tipo di dedizione che ci vuole per correre sul filo del rasoio, che i circuiti diventano posti storici. I circuiti sono i palcoscenici su cui i più grandi del mondo danno prova della loro velocità e determinazione. La maggior parte dei tracciati suscitano emozioni non appena si presentano alla vista, ma… 

Alcuni circuiti sono solo un po’ più speciali. Questi sono quelli che lo sono per noi. 

01. Autodromo Internazionale del Mugello

Località: Scarperia e San Piero, Toscana, Italia
Lunghezza: 5,245 km
Giri: 15
Direzione: senso orario
Inaugurazione: 1974

Immagina il più incredibile tratto di strada tortuosa. Passi accanto a località dai nomi illustri, come Borgo San Lorenzo, Scarperia, Poggio Secco, mentre ti fai strada tra le verdi e lussureggianti colline toscane alle porte di Firenze. Questo è l’Autodromo Internazionale del Mugello, o il Mugello in breve. 

Secondo alcuni, e sicuramente secondo gli italiani, questo è l’autodromo divino. E se dovesti mai pilotare su questo nastro ondulato di perfezione, ti troveresti a disagio a dire che non sei d’accordo. E per noi il Mugello sarà per sempre ancora più speciale perché qui il pilota REV’IT Danilo Petrucci ha finalmente vinto la sua prima gara in MotoGP. Da italiano, in sella alla Ducati ufficiale, sul suolo patrio: è la tripletta della gloria italiana nelle gare.

02. Circuito TT Assen

Località: Assen, Drenthe, Paesi Bassi
Lunghezza: 4,542km
Giri: 18
Direzione: senso orario
Inaugurazione: 1984

Sulla carta, il TT Circuit di Assen non dovrebbe essere così leggendario come è diventato. Quello che nel 1925 era nato come un tracciato composto da 28,4 chilometri di strade di campagna acciottolate, si è condensato in quello che oggi conosciamo come il TT Circuit, con poco meno di cinque chilometri di curve veloci con incredibile grip. Tutte le curve invitano i piloti più coraggiosi a spingere, non c’è quasi un rettilineo su tutta la pista. 

Non c’è quasi un rettilineo nel tracciato. Veloce e scorrevole, come la Ramshoek e la curva finale per eccellenza, la chicane Geert Timmer. Anche il rettilineo chiamato “Veenslang” non è in realtà un rettilineo, poiché serpeggia tra le distese erbose olandesi. La Cattedrale della Velocità, nome con cui è noto, è presente nel calendario dei GP fin dalla nascita del Campionato del Mondo e naturalmente è la nostra pista di casa.

03. Circuito di Silverstone

Località: Silverstone, Northamptonshire, Regno Unito
Lunghezza: 5,891 km
Giri: 18
Direzione: senso orario
Inaugurazione: 1948

Forse il circuito più famoso del mondo e il prototipo di pista britannica del dopoguerra: Questo è Silverstone, baby. L’allora abbandonato campo d’aviazione della Seconda Guerra Mondiale nel cuore dell'Inghilterra è diventato un circuito per il puro amore della velocità: nel 1948, infatti, gli appassionati hanno creato il proprio tracciato di gara collegando le vecchie piste e le tangenziali. Gli elementi principali di questo progetto ad alta velocità sono ancora oggi alla base del circuito moderno. 

Con nomi di curve iconiche come Maggotts, Becketts, Brooklands e Woodcote, quella di Silverstone è rimasta impressa nella storia delle corse come una pista che tira fuori il meglio dai piloti. Ovviamente, anche per i nostri #revitriders.

04. Circuito Phillip Island Grand Prix

Località: Phillip Island, Victoria, Australia
Lunghezza: 4,542 km
Giri: 12
Direzione: senso antiorario
Inaugurazione: 1952

Il circuito australiano del Gran Premio di Phillip Island, uno dei preferiti da molti, ha un carattere unico, veloce e scorrevole e rappresenta una pista che premia il coraggio dei piloti. Ondulato come nessun altro circuito, l’unico aspetto che lo rende ancora più speciale, oltre alla sua storia di gare incredibili che risale al 1928 è l’incredibile località. 

Ci sono altri tracciati in riva al mare, ma nessuno di essi si snoda su una splendida isola verde, fiancheggiata da imponenti scogliere e da sfide aggiuntive, come il vento imprevedibile, che aggiungono ancora più sapore a questo tracciato già di per sé emozionante. Una pista che è molto cara anche a noi.

05. Pista di Laguna Seca

Località: Monterey, California, Stati Uniti d’America
Lunghezza: 3,602 km
Giri: 11
Direzione: senso antiorario
Inaugurazione: 1957

Sotto il sole della California si trova un tracciato molto compatto, situato sulle rive di quello che un tempo era un lago asciutto, come testimonia il suo nome spagnolo: questo è il Laguna Seca Raceway. Non più un punto fermo nel calendario dei GP, la pista di Monterey ha iniziato a ospitare il Gran Premio d’America nell’era d’oro della fine degli anni ’80 e dell’inizio degli anni ’90, elevando il circuito a uno status di culto. Un’esperienza ulteriormente cementata da decenni di emozionanti gare Superbike, sia nelle serie nazionali che nel Mondiale Superbike. 

In fin dei conti, tutto ruota intorno a quella curva unica; il punto forte è sempre stato lo scoraggiante Cavatappi: tecnicamente è una chicane, ma una che scende di 17,7 m in soli 135 metri di pista. Mozzafiato.

06. Autódromo Internacional do Algarve

Località: Portimão, Algarve, Portogallo
Lunghezza: 4,592 km
Giri: 15
Direzione: senso orarioInaugurazione: 2008

Autódromo Internacional do Algarve, o semplicemente Portimão, oppure, come viene comunemente chiamato, le montagne russe. Come pista più giovane della nostra lista, Portimão ha guadagnato fama e notorietà piuttosto rapidamente dalla sua inaugurazione nel 2008. Il suo tracciato è ampio e tortuoso e ricorda il Nürburgring o Spa-Francorchamps. 

Con diverse curve scoraggianti e cieche, che sboccano direttamente in altre curve altrettanto cieche che i piloti affrontano mentre il mondo sembra cadere sotto le loro ruote. Come la già iconica discesa della curva 9 e la staccata in discesa nella curva 1, cieca e velocissima, che danno vita a gare incredibili in tutta la WorldSBK e dal 2020 anche nei Gran Premi. 

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